Nel linguaggio corrente, il processo decisionale è quel percorso tramite il quale si vanno a selezionare le migliori opzioni possibili in una data situazione: un qualcosa di fronte al quale ci si trova ogni giorno, nella vita quotidiana, visto che l’arte di prendere decisioni è molto comune.
Se in taluni casi una decisione può essere piuttosto semplice, ed implica quasi un meccanismo automatico (si pensi a quando si deve prendere una strada a senso unico con la macchina), in altre situazioni richiede un processo molto più elaborato, che può esporre a rischi di fallimento; il che, spesso e volentieri, opera come un freno.
Quando la scelta diventa molto più lunga, complessa ed impegnativa, sono coinvolte dinamiche che possono fare la differenza: saper prendere una decisione, possibilmente giusta, diventa fondamentale.ù
Cosa vuol dire decision making
Qui entra in gioco il decision making: l’arte di compiere determinate scelte raccogliendo informazioni, valutando risoluzioni alternative ed essendo in grado di prevedere quali potrebbero essere le conseguenze di quella scelta. L’utilizzo di un processo decisionale può essere di aiuto per prendere decisioni più ponderate, organizzando le informazioni pertinenti e definendo alternative.
Questo è, in sintesi, il significato di decision making: qualcosa che trova applicazione concreta nella vita di tutti i giorni, soprattutto in ambito lavorativo, dove assumersi responsabilità può voler dire cambiare dal giorno alla notte il risultato finale.
Si parla quindi di decision making – processo decisionale – come di una componente tra le più importanti, ad esempio, per chi svolge una attività di manager o comunque per chi ha un ruolo importante nel processo di pianificazione di una azienda. Quando i manager pianificano, decidono su molte questioni quali obiettivi perseguirà la loro organizzazione, quali risorse utilizzeranno e chi eseguirà ogni attività richiesta.
Il decision making sul lavoro
Sebbene siano correlati, l’analisi dei problemi e il processo decisionale sono attività distinte. Le decisioni sono comunemente concentrate su un problema o una sfida. I decisori devono raccogliere e considerare i dati prima di fare una scelta.
L’analisi del problema implica di inquadrare la questione definendone i confini, stabilendo criteri con cui scegliere tra alternative e sviluppando conclusioni basate sulle informazioni disponibili. L’analisi di un problema potrebbe non portare a una decisione, sebbene i risultati siano un ingrediente importante in tutti i processi decisionali.
La maggior parte dei manager assume decisioni con cadenza quotidiana, spesso da prendere in poco tempo: una parte importante del processo decisionale implica l’analisi di un insieme definito di alternative rispetto a criteri di selezione. Questi criteri di solito includono costi e benefici, vantaggi e svantaggi e allineamento con le preferenze.
Un’attitudine naturale che si può affinare
Si pensi, ad esempio, al caso in cui si deve scegliere un luogo per avviare una nuova attività, e che quindi implichi di vagliare fattori quali costi di affitto, disponibilità di manodopera qualificata, vicinanza ai clienti, ecc.
In base all’importanza relativa di questi fattori, un manager (o anche direttamente un imprenditore, coinvolto quindi in prima persona) prende una decisione che soddisfa al meglio i criteri.
Il decision making, l’arte di prendere decisioni, è un qualcosa di naturale per certi versi, un’attitudine a saper analizzare con calma e lungimiranza tutti gli aspetti della decisione. Ma è anche una peculiarità che può essere ottimizzata negli anni, oppure appresa, come nel caso di chi inizia a lavorare in una azienda da dipendente e si ritrova poi, dopo qualche anno, a ricoprire i ruoli di vertice per meriti acquisiti.
La sfera personale delle proprie emozioni entra in gioco in modo deciso, dato che i limiti di tempo giocano un ruolo nel processo di scelta tra diverse alternative: spesso i responsabili delle decisioni devono scegliere prima di sentirsi completamente preparati, in un tempo stretto. Può subentrare in questo caso il fattore stress, che porta a distorcere il proprio giudizio non aiutando a prendere decisioni ponderate.
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